LA DIPENDENZA AFFETTIVA

Articolo della dott.ssa Ginevra R. Cardinaletti

«Sto male con te, ma non posso vivere senza di te». La dipendenza affettiva: quando l’amore diventa un’ossessione.
La dipendenza affettiva, detta anche “love addiction”, è una patologia delle relazioni in cui l’amore diventa morboso e si trasforma in un’ossessione. 

Come si manifesta? Chi ha una dipendenza affettiva vive in funzione di un’altra persona che percepisce come essenziale per la propria esistenza. In assenza di questa persona, vede la propria vita come insignificante e quindi tende a rinunciare ai propri spazi e alle proprie esigenze. L’unico scopo della sua esistenza è stare con quella persona ed essere per lei indispensabile. In questo modo viene annullata la propria individualità e viene condizionato il comportamento dell’altra persona che si sente continuamente sotto osservazione.

La paura di perdere l’altro: Chi ha una dipendenza affettiva vive con la costante paura di essere lasciato e di perdere la persona amata, pertanto tende a percepire ogni comportamento dell’altro come un segnale di allontanamento e può vivere in modo negativo anche normali azioni quotidiane.

Non avviene solo nella coppia: La dipendenza affettiva non riguarda solo le relazioni sentimentali e di coppia, ma può svilupparsi anche nei rapporti di amicizia o familiari: si può essere dipendenti da un amico o anche da un genitore nonostante si sia in età adulta. In questo caso risulta più difficile accorgersene.

Chi tende a soffrirne? Spesso si manifesta in persone con determinate caratteristiche e problematiche psicologiche. È frequente che chi soffre di dipendenza affettiva abbia problemi di bassa autostima e di insicurezza. A volte, inoltre, si tratta di soggetti che soffrono di ansia, depressione e/o disturbo post-traumatico da stress. 

Le cause: Spesso questo problema ha radici nell’infanzia ed è fortemente legato ai rapporti familiari. Genitori molto pressanti, ma anche la loro separazione o l’abbandono da parte di uno di essi, possono essere all’origine di questa problematica. In passato potrebbe non aver elaborato al meglio un abbandono da parte di una persona rilevante e quindi, inconsciamente, non vuole ritrovarsi nella stessa situazione. Anche esperienze fortemente traumatiche come abusi e violenze possono portare a svilupparla.

Cosa fare per affrontarla? La dipendenza affettiva è una questione che si può affrontare con un percorso psicologico. Nella mia professione di psicologa mi capita spesso che si rivolgano a me persone con problemi di dipendenza affettiva dal partner o da un genitore. Oppure da un ex o da una relazione extraconiugale, o con una persona sposata, che non si vive come soddisfacente ma di cui non si riesce comunque a fare a meno.

Il percorso psicologico: Nel percorso psicologico si parte generalmente dal riconoscimento della propria dipendenza e delle conseguenze che provoca nella propria vita. Nel corso dei colloqui si impara a gestire le emozioni legate alla dipendenza, come la paura dell’abbandono, della solitudine e del rifiuto. L’approccio psicologico può dare importanti risultati nella comprensione e nella gestione di questo problema.

La mia esperienza: Nella mia esperienza ho aiutato molte persone ad uscire da quel circolo vizioso basato sulla paura dell’abbandono e della solitudine. Molte persone si rivolgono a me sapendo bene di voler cambiare il proprio atteggiamento, ma saperlo razionalmente non le aiuta a mettere in atto quel cambiamento nella pratica. In queste situazioni ci si sente come divisi in due: “So quello che dovrei fare, ma non ci riesco”, “È più forte di me”, “Me lo dico, ma poi non lo faccio”. Questo perché sappiamo razionalmente ciò che ci permetterebbe di stare meglio, ma ci mancano gli strumenti per trasformare il pensiero in azione. Attraverso un percorso psicologico è possibile acquisire questi strumenti e far sì che il proprio comportamento e atteggiamento si riconcilino con il proprio pensiero in favore del benessere e della qualità della nostra vita.