L’ESTATE DEGLI INVISIBILI

Articolo della dott.ssa Ginevra R. Cardinaletti – Psicologa e Autrice

L’estate che ci raccontano in molti è quella delle tanto attese ferie, delle vacanze, dei viaggi, del relax e del divertimento. A uno sguardo poco attento potrebbe sembrare che sia per tutti così, ma la realtà spesso è completamente diversa.

L’estate, per chi soffre, è uno dei periodi peggiori, e non si tratta di poche persone.
Io ho scelto una professione che porta ad ascoltare le persone, ad accogliere le loro difficoltà e ad aiutarle nell’affrontarle, ma non occorre essere medici o psicologi per rendersi conto di quante siano queste persone, basta un po’ di sensibilità.

Basta guardarsi intorno per vedere che durante l’estate l’anziana vicina di casa, il ragazzo che soffre di depressione, la signora malata e il bambino ricoverato sono più sofferenti. E spesso più soli.
Sono soli ma sono tanti, molti più di quanto si creda.

Io ascolto ogni giorno persone che vivono l’estate con estrema difficoltà, e non perché si lamentino del caldo come fanno in molti, ma perché la sofferenza in estate tende spesso ad amplificarsi e a rendere tutto estremamente faticoso da sopportare.
Le persone che soffrono fisicamente o psicologicamente (o entrambe le cose visto che spesso sono strettamente correlate) in estate sono più deboli, più sofferenti e spesso più sole.
La vita reale non è quella delle foto al mare con didascalia “Lasciatemi qui”, o meglio, è anche quella, ma solo in piccola parte.
Proviamo a guardare oltre quella patina di spensieratezza che copre molto altro, che copre la realtà.

E allora cosa possiamo fare? Possiamo far sì che il nostro sguardo non sia poco attento, possiamo chiederci se un nostro familiare o parente o conoscente ha bisogno di qualcosa, possiamo capire che il mondo non è quello ostentato sui social.

Vorrei che tutte queste persone per le quali l’estate è una maledizione, è un amplificarsi dei loro già pesanti problemi, si sentissero meno sole, si sentissero comprese, sentissero di esistere anche loro, di non essere invisibili.
Vorrei che trovassero il coraggio di chiedere aiuto quando questo aiuto non arriva spontaneamente: il mondo è troppo distratto, ognuno è preso dalla propria vita e spesso non ha l’intuito di alzare quello sguardo e di accorgersi che la vita reale è molto di più, è piena di sfaccettature, è popolata di persone invisibili.

Il mondo è piccolo solo se guardi sempre nella stessa direzione.

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